Cuore amore e…passione
Accolti da persone professionali Seguiti in ogni momento della permanenza curando ogni cosa…ma ciò che li distingue la simpatia!!!! Sempre sorridenti….e divertenti…con Barbara e Anna non ci si annoia MAI! Ti senti a casa….
L’entroterra della riviera romagnola affascina per il suo dominio sul mare e la vista mozzafiato sulle colline riminesi, da un lato, e San Marino dall’altro.
A una quarantina di chilometri da Bellaria Igea Marina si trova San Leo, quel piccolo borgo che lo scrittore Umberto Eco ha definito il più bello d’Italia composto da una piazza e due chiese.
. . . in realtà c’è qualcos’altro da vedere a San Leo.
Vieni con me alla scoperta del piccolo comune romagnolo, sulle tracce dell’abitante più magico che l’abbia abitata, il conte di Cagliostro.
Ti stai chiedendo chi sia Cagliostro? È nato come Alessandro Balsamo ma è noto ai più, come Conte di Cagliostro e nella fortezza di San Leo è stato imprigionato fino alla sua morte.
Era un alchimista, ipnotizzatore, uomo in grado di leggere la mente. Accusato di eresia è stato detenuto in ben due celle della fortezza. Dalla prima, la cella del tesoro, è stato trasferito – a causa dell’umidità che gli dava dei forti fastidi di salute – in una seconda con la porta murata dall’interno e un unico contatto con l’esterno: una finestra con vista sulle due chiese di San Leo. In questa cella morì dopo poco più di quattro anni.
Ancora massoni (così si dice) e adoratori dell’alchimista portano fiori sul suo ultimo giaciglio.
Oltre le due cella, la fortezza di San Leo nasconde al suo interno luoghi ancora più macabri. Uno su tutti è la cella di punizione: una stanza seminterrata, senza luce e umida dove i prigionieri venivano legati a palle di pietre.
PS: dalla fontana in piazza puoi raggiungere la fortezza con il servizio navetta o se sei un audace camminatore attraverso la strada serrata in salita. Una boccata di aria nei polmoni e su attraverso le quattro salite a gomito 😉
Dalla fortezza, scendendo in città, San Leo offre la visita alle due chiese (di cui parlava Eco), e la torre.
La prima è la Pieve, la chiesa dedicata alla Madonna Assunta. È il più antico monumento religioso della zona Montefeltro, lo si fa risalire all’anno Mille – l’epoca buia per via dell’annunciata fine del mondo. Si caratterizza per la pianta a tre navate e l’avere l’ingresso al lato per via del terreno scosceso.
La seconda è la Cattedrale, dedicata al santo patrono – san Leone, riconoscibile dai leoni posti all’ingresso della struttura.
La cattedrale è in stile romanico con un ricco apparato decorativo con simboli del cristianesimo primitivo, come l’uva a simboleggiare la vita contadina e le navi, immagini della vita marinara.
Nella cripta è conservata una reliquia del santo patrono restituita dalla città di Voghiera, dove leggenda dice che i cavalli che trasportavano il cadavere di Leone impennarono e non vollero continuare il cammino verso la Germania voluto dall’imperatore Enrico IV.
Alle spalle della Cattedrale, sulla cima del monte della Guardia sorge la Torre Campanaria. Assieme ad altri edifici costituiva la cosiddetta cittadella vescovile, antica.
Pulizia | 83% |
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Comfort | 73% |
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Servizi | 77% |
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Staff | 90% |
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Rapporto qualità-prezzo | 80% |
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Posizione | 87% |
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